Filiera Corta e Quinto quarto

Ero e sono un cuoco di territorio, prediligo la via dello scambio e della parola.

Per esperienza umana e professionale ritengo che non esista strumento più forte della comunicazione tra un cuoco e un produttore per garantire sviluppo e longevità alla buona cucina. Cucinare è un’esigenza che si può arricchire e impreziosire, ma è pur sempre necessità che accoglie tanto  noi cuochi come figura indubbiamente più in vista, quanto il contadino e l’allevatore volti sconosciuti della cucina, senza i quali non ci sarebbe cucina. 

Da uno dei tanti confronti con i miei produttori nasce l’idea di rinvigorire l’orgoglio del quinto quarto rendendolo protagonista, come un tempo, di un piatto principe della gastronomia.

Il legame culturale legato alle c.d. frattaglie è notevolmente cambiato, si è evoluto da una forma di quasi scarto delle cucine delle nonne che lo riutilizzavano per evitare di sprecarlo a pietanza studiata e ricercata dagli ospiti. 

Due i pensieri storicamente legati alla mia infanzia: il primo vedeva uno spezzatino di trippa, sedano patate e carote, cotto quasi fosse uno spezzatino. Poi una versione più ricercata, di Trippa alla casalinga tagliata molto finemente e accompagnata dal classico mirepoix  magro, di verdure e  legumi del giorno prima,  ceci o fagioli, mai lenticchie. Si mettevano in una teglia con parmigiano grattugiato e poi cottura al forno.

Nella mia rivisitazione ispirata dall’incontro con il produttore Passalaqua, ho impiegato della Tuma Persa che ha reso più nobile la pietanza senza snaturarne il contenuto.

Convivium

 
Massimo Mantarro
Nessuno  può negare che l’epoca, gli usi ed i costumi siano cambiati.  La cucina è cambiata, Ci siamo evoluti. Da quando ha avuto inizio la mia carriera ad oggi di evoluzioni ne ho viste, dalle eccessive complicazioni o guarnizioni alla...